Una sola macchina per ciliegio e asparagi in serra? Con Martignani si può.

Quando abbiamo parlato con il nostro cliente e amico trevigiano, Paolo Zanusso, siamo rimasti sorpresi anche noi. Ecco la sua storia …

Paolo Zanusso, titolare dell’Azienda Agricola che porta il suo nome, ha comprato nel 2016 un Nebulizzatore Martignani Modello Whirlwind B120 3/P portato, attraverso il Consorzio di Treviso. Nostri distributori in zona.

Zanusso conosceva già la nostra tecnologia perché l’aveva utilizzato alcuni anni quando lavorava per un’altra azienda. Il suo obiettivo era trattare i suoi 3 ettari di asparago (1 ettaro in serra e 2 in campo aperto).

Lui stesso ci ha raccontato di aver comprato il nebulizzatore Martignani perché aveva delle necessità particolari. Doveva proteggere le sue coltivazioni da gravi malattie che si erano manifestate negli anni precedenti. La distanza tra le file degli asparagi in serra varia da 2,10 mt per l’asparago verde e 2,50 mt per l’asparago bianco, mentre quelli a campo aperto hanno un interfila di 2,80 mt.

In serra, con l’atomizzatore convenzionale che usava precedentemente non riusciva a trattare con efficacia. La macchina era larga e non solo non riusciva a penetrare bene, vista la densità della sua coltivazione, ma con la ventola troppo vicina “trattava a fasce” e questo limite mi aveva provocato forti attacchi di malattie.

Le patologie nel caso dell’asparago partono dall’interno e quindi, “quando me ne accorgevo era già tardi”, dice Zanusso. “Adesso tratto tutta la vegetazione. Il nebulizzatore è più stretto e fa più aria, riesco ad arrivare uniformemente dappertutto e non ho avuto problemi fitosanitari”.

Grazie alla carica elettrostatica, è possibile ridurre molto la distanza di rispetto e di sicurezza

Trattamento negli asparagi

Il nostro cliente tratta a 200 litri/ettaro, “ma delle volte anche a 150 litri/ettaro”, e ad una velocità costante di 5 km/h.

Secondo ci spiega Zanusso, rispetto all’atomizzatore convenzionale “ho ridotto il numero di trattamenti in un 40% sull’asparago e non ho nessun tipo di problema a seguire le linee guida della Regione. Inoltre, ottengo un risparmio di tempo del 50% perché devo riempire molto meno volte e finisco di trattare prima”.

D’altra parte, il nostro cliente sottolinea che “grazie alla carica elettrostatica, è possibile ridurre molto la distanza di rispetto e di sicurezza”. Zanusso spiega che nella loro zona “esiste il problema della distanza da rispettare per strade, case, canali d’acqua, … e noi, grazie alla carica elettrostatica che fa sì che il prodotto aderisca perfettamente alla pianta, questo problema l’abbiamo risolto”.

Martignani: Machine specializzate, ma anche molto versatili

La cosa più sorprendente della chiacchierata con Zanusso è che la sua azienda agricola ha un impianto di ciliegio da pochi anni e riesce a trattarlo, senza problemi, con lo stesso nebulizzatore Martignani. “So che si tratta di due colture molto diverse, con sesti d’impianto differenti, ma ho studiato il modo per poter usare la stessa macchina”.

Il ciliegio ha un interfilare di 5,5 metri e un’altezza di oltre 3 metri. “Per trattare in modo uniforme devo solo regolare i diffusori e arrivo ovunque. Addirittura, ho controllato che il prodotto arriva anche sui pali di sostegno che sono alti 5 metri!!”.

I soldi spesi in più per l’acquisto di questa macchine valgono assolutamente la pena

Zanusso ci racconta che per questo trattamento, abbassa un po’ la velocità. “Vado a 3 km/ora e con un volume di 300 litri/ettaro. Preferisco bagnare un po’ di più e vado piano altrimenti, avendo un interfilare così largo rischierei di non trattare correttamente l’intera superficie fogliare e di non avere penetrazione all’interno della vegetazione”.

Il titolare dell’azienda agricola Zanusso Paolo ha mostrato la sua soddisfazione per l’acquisto del nebulizzatore Martignani e assicura che “i soldi spesi in più per l’acquisto di questa macchine valgono assolutamente la pena”. Anche se ammette che lui conosceva già la tecnologia Martignani. “Capisco che i costi di questi nebulizzatori possano all’inizio un po’ spaventare, ma il risparmio e la sicurezza di riuscire a prevenire malattie delle colture e ad ottenere un raccolto sano ripagano sempre”.

Noi, ringraziamo il Sig. Zanusso per la testimonianza e la disponibilità.